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Strategia della Roulette
Il gioco della roulette è da sempre uno dei grandi classici
per i casinò di tutto il mondo, che vedono ogni anno milioni
di giocatori avvicinarsi al tavolo per guardare la pallina che scivola
veloce tra le caselle rosse e nere. Certo, non fa parte della tradizione
italiana dei giochi classici, come la
briscola o il
tresette, ma anche nel nostro Paese sono in tanti a gradire
qualche ora in compagnia della roulette.
In ogni caso è sempre bene aver presente che la roulette
è sì un gioco basato sulla buona sorte ma che può
anche essere studiato da un punto di vista matematico, con la logica
conseguenza che vi sono dei comportamenti che nel lungo periodo
si rivelano profittevoli. Per elaborare una strategia convincente
occorre ovviamente prima
conoscere le regole della roulette
nel dettaglio, studiare nel dettaglio
tutti i differenti tipi di puntata e i payout connessi ad ogni tipo
di scommessa, nonché arrivare ad interpretare l’andamento
del gioco da un punto di vista statistico, analizzando i vari momenti
della sessione in cui si producono serie di risultati che possono
portare il giocatore a effettuare una scelta più efficace.
Riassumendo rapidamente gli aspetti basilari, la roulette è
un gioco nel quale una pallina viene fatta girare su un disco di
37 caselle numerate dallo 0 al 36 (nella
versione europea) e in 38 nella versione
americana (per la presenza del 00). I giocatori possono puntare
sull’uscita di numeri singoli o gruppi di numeri, ottenendo
in caso di vittoria un ritorno che può andare da 2 a 36 volte
la posta giocata. Il banco detiene un vantaggio del 2,7% sui giocatori
che sale a più del 5% nella versione americana.
Esistono diversi approcci nel creare delle strategie per la roulette:
alcuni si basano sul semplice dato probabilistico e statistico mentre
in alcuni casi ci si affida ad alcune sequenze particolari che si
verificano durante il gioco. Vi proporremo un esempio per ognuno
di questi tipi di approccio.
Col metodo probabilistico si cerca di puntare sul maggior numero
di caselle possibili cercando di variare il numero di poste a seconda
del tipo di payout della scommesse. Facendo un esempio pratico,
potremmo puntare sulla combinazione “basso” o “alto”,
ovvero se uscirà un numero che rientra nella prima o nella
seconda metà della ruota. Puntando su uno dei due, copriamo
già 18 numeri, cioè poco meno di metà. Aggiungendo
anche una puntata sull’ultima dozzina (nel caso in cui si
sia puntato su basso) si coprono ben 30 numeri su 37, arrivando
a una probabilità del 81% di centrare il numero, ma solo
il 32% di possibilità di vincere, poiché in caso di
numero “basso” si finirebbe in pareggio. Se però
aggiungessimo una posta sul “basso”, la percentuale
salirebbe a quasi il 50% e se decidessimo di aggiungerne altre 2
sulla dozzina arriveremmo a oltre l’80% di vincere una posta,
anche se nel 20% dei casi ne perderemmo 5.
Prendiamo in considerazione un altro metodo che si basa sull’osservazione
statistica e che viene comunemente detta legge dello scarto. Si
parte dall’assunto che quando si gioca alla roulette, benché
per gli eventi con chance semplici la probabilità nel lunghissimo
periodo sia equivalente, ci siano delle sequenze nelle quali si
verifica più spesso uno degli eventi. La differenza tra gli
eventi si chiama “scarto” e quando si riescono a individuare
i momenti giusti della sessione di gioco in cui si verifica lo scarto,
si possono ottenere dei risultati positivi.
È bene iniziare a valutare uno scarto nel momento in cui
ci si trova in una situazione di equilibrio tra gli eventi: prendendo
in considerazione gli eventi “rosso” e “nero”
si iniziano a contare le uscite dopo 20 boule e se ci si accorge
che si sta verificando uno scarto importante bisognerà puntare
su quello a “massa pari”, ovvero puntare sempre la stessa
cifra, per evitare di perdere somme consistenti nel lungo periodo.
Se si riesce a individuare lo scarto in modo esatto si potranno
realizzare dei profitti nel corso della sessione, mentre se si dovesse
sbagliare la valutazione sul momenti di attacco non si rischierebbe
comunque di trovarsi in bancarotta.
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